IL VIAGGIO DI ARLO

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(The Good Dinosaur - 2015)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Peter Sohn
Sceneggiatura di: Meg LeFauve
Storia originale di: Peter Sohn, Erik Benson, Meg LeFauve, Kelsey Mann, Bob Peterson

Prodotto da: Denise Ream
Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Pixar Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia

USCITA ITALIANA: 25 NOVEMBRE 2015

Due pellicole Pixar si incontrano nello stesso anno a causa proprio di quest'opera, il cui progetto iniziale non è piaciuto ai dirigenti e rimandato di oltre un anno con un nuovo regista a capo, che prende il posto di Bob Peterson.

La storia cerca di mostrare cosa sarebbe successo se nella preistoria il meteorite che ha fatto estinguere i dinosauri avesse mancato il pianeta. A questo punto mentre l'uomo era solo agli albori del suo sviluppo quei mastodontici rettili avevano secoli di evoluzione su cui poter contare e, dunque, più civilizzazione. Arlo, il più piccolo dei tre figli brontosauri che vive insieme ai genitori in una classica fattoria, il più gracile e imbranato, dovrà cavarsela da solo quando, scivolando, finirà tra le rapide del fiume e perderà la via di casa.

La storia inizia in una semplice famiglia di condadini, dalle stazze veramente enormi però, ma per il resto normale. Una famiglia che vive del proprio raccolto e si difende come può dagli animali che depredano i loro averi. Ma se questi animali sono dei piccoli esseri umani la cosa diventa strana, a tal punto che un amicizia tra le due specie sembra molto lontana. Con questi presupposti è stata allestita questa produzione condita da buoni propositi tra amicizia e famiglia, elementi concepiti e rimescolati fino alla versione arrivata nei cinema di tutto il mondo.

Una produzione concepita con un design dalle linee morbide e colori sgargianti, almeno quelle delle specie animali, così da attirare un pubblico giovane, ma linee che sembrano cozzare tremendamente con il design delle location, volutamente realistico e pieno di dettagli. Anzi, la regia si sofferma spesso su questi dettagli, proprio come un classico documentario naturalistico, tanto da poter considerare le location come un vero e proprio protagonista, visto lo spazio a loro dedicato sullo schermo.

E proprio su questo punto che l'intera produzione si giocherà la battaglia più grande, quella che vede opposta una storia con una discreta carica di buoni propositi e pochi personaggi carismatici ma molto cartooneschi a fondali dal realismo più assoluto, dalle foglie degli alberi all'acqua in ogni sua forma alle nubi e non solo. Un binomio che non sembra essere sempre perfettamente intonato l'uno con l'altro ma più due corridoi paralleli su cui le due parti scorrono dall'inizio alla fine della storia.

Il risultato finale è nell'insieme soddisfacente. Una storia non esaltante ma una gioia per gli occhi dal primo all'ultimo minuto, con un protagonista poco incisivo e una spalla più attiva che salva il duo. Un titolo più indicato per un pubblico più giovane ma che, se si tiene conto solo delle location, uno splendido documentario naturalistico che non ha veramente nulla da invidiare ad uno reale, diretto ad un pubblico più adulto.
Non conosciamo la storia originale concepita da Peterson e bocciata dai dirigenti Disney e Pixar, ma se quella arrivata al pubblico è questa, il lavoro di scrittura alla fine non si può considerare pienamente riuscito.





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